Migranti: prendersi cura della loro salute mentale
L’UNICEF ha reso noti i primi risultati di un servizio che ha raggiunto giovani persone rifugiate e migranti, offrendo un supporto psicosociale e di salute mentale con un sostegno personalizzato. Anche il progetto europeo EU-MiCare, nel cui consorzio è presente Zadig, si occupa di formazione sui temi di salute mentale di persone rifugiate e migranti.
Un sostegno personalizzato, anonimo e gratuito. È quello che hanno potuto ricevere oltre duemila persone attraverso il servizio “HERE4U: Salute Mentale Digitale e Supporto Psicosociale a Distanza per Giovani Persone Rifugiate e Migranti” (https://www.datocms-assets.com/30196/1712308057-unicef-h4ur-traduzione-it_it-80324.pdf). Ne ha dato notizia l’UNICEF (https://www.unicef.it/media/l-unicef-presenta-la-documentazione-here4u-salute-mentale-e-supporto-psicosociale/), riportando i primi dati del progetto.
Here4U: lanciato dall’Unicef nel 2020
Here4U (finanziato attraverso il progetto “PROTECT”, supportato dal Dipartimento per la Migrazione e gli Affari Interni della Commissione Europea) è stato lanciato dall’UNICEF nel 2020, in risposta al bisogno sempre maggiore di servizi per la salute mentale e il supporto psicosociale tra i giovani migranti e rifugiati in Italia. Ragazzi e ragazze che spesso portano con loro storie di violenza, abuso, sfruttamento; persone che sono state esposte a traumi di vario tipo e genere, sia prima della partenza sia durante il viaggio sia all’arrivo, con condizioni fisiche e psicologiche di bisogno, che si intrecciano e influenzano, da riconoscere e gestire in modo tempestivo e adeguato.
Here4U è un servizio digitale a distanza; UNICEF riferisce che la fascia di età più numerosa fra le persone raggiunte è quella fra i 19 e i 24 anni (505 persone), cui segue la fascia 16-18 anni (324).
Gli interventi a livello psicosociale e di salute mentale sono stati oltre 300. Tra gli elementi che caratterizzano Here4U emergono la multidisciplinarietà del gruppo di lavoro (psicologia, psicoterapia, psichiatria, medicina, antropologia, scienze dell’educazione e sociali, mediazione culturale e linguistica), l’attivazione tempestiva dei servizi territoriali, l’accesso a informazioni di supporto e l’accompagnamento mirato a far emergere le risorse dei soggetti e della rete di prossimità.
EU-MiCare: sulla stessa linea di lavoro
Proprio su questa linea di lavoro, sul ruolo centrale della salute mentale, da non trascurare, ma al contrario integrare nell’assistenza alle persone migranti e rifugiate, si pone il progetto EU-MiCare (https://projectmicare.eu/), con l’obiettivo di sviluppare un programma di formazione specifico su queste tematiche rivolto a professionisti della salute mentale e ad altri operatori, sanitari e no, che lavorano a contatto con queste popolazioni e con le loro fragilità.
EU-MiCare è finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del programma Erasmus+ e prevede il lavoro di sei partner da cinque Paesi, che contribuiscono a tutte le fasi del progetto. Accanto a Zadig (https://www.zadig.it/progetto/micare/), per l’Italia, vi sono Ethno-Medizinisches Zentrum E. V. (Germania), Polibienestar (Spagna), Prolepsis (Grecia), Cyprus University of Technology (Cipro), Syn-Eirmos, NGO of Social Solidarity (Grecia).
Dopo una prima fase di approfondimento del contesto, con identificazione sia delle principali realtà formative disponibili sia dei bisogni formativi inevasi, valutati grazie all’organizzazione di focus group con professionisti che lavorano nel settore, è stata realizzata una proposta formativa condivisa. Attualmente è in corso la scrittura dei materiali nelle aree di salute mentale identificate, con percorsi sia comuni sia differenziati per le diverse figure professionali, a sottolineare l’importanza della multidisciplinarietà in tale ambito, ciascuno con il suo ruolo: un’esigenza delineata anche dal progetto dell’UNICEF.
I moduli di formazione e gli strumenti di comunicazione e di costruzione di reti saranno accessibili online, attraverso una piattaforma realizzata da Zadig. Sarà quindi possibile una formazione a distanza, cui si affiancherà l’organizzazione di eventi di sensibilizzazione e diffusione dello strumento e dei materiali nei Paesi partner del progetto.
EU-MiCare è finanziato dall’Unione europea. Le opinioni espresse appartengono, tuttavia, al solo o ai soli autori e non riflettono necessariamente le opinioni dell’Unione europea o dell’Agenzia esecutiva europea per l’istruzione e la cultura (EACEA). Né l’Unione europea né l’EACEA possono esserne ritenute responsabili.