Attenzione agli integratori alimentari
Su Drug Safety escono le conclusioni di un workshop, cui ha partecipato anche Zadig, su come migliorare la sorveglianza a livello Europeo sugli effetti indesiderati che possono essere provocati dall’assunzione di integratori alimentari.
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Spesso assunti con leggerezza, in assenza di indicazioni da parte del medico, gli integratori alimentari, che si possono acquistare anche al supermercato, sono a torto vissuti come qualcosa di innocuo, che non può provocare effetti indesiderati. Non è così.
Spesso assunti con leggerezza, in assenza di indicazioni da parte del medico, gli integratori alimentari, che si possono acquistare anche al supermercato, sono a torto vissuti come qualcosa di innocuo, che non può provocare effetti indesiderati. Una convinzione errata e potenzialmente pericolosa, alimentata anche dalle indicazioni frequentemente riportate sulle confezioni, come “naturale” o “di origine naturale”, che in realtà non significano granché dal punto di vista della sicurezza.
È online sulla rivista Drug safety l’editoriale “Erice Manifesto 2022: On the Surveillance of Potential Harms Caused by Food Supplements in Europe”. Il lavoro riassume quanto è emerso nel workshop “Food supplements vigilance systems in a public health perspective: the European context”, che si è tenuto presso l’International School of Pharmacology “Giampaolo Velo” di Erice lo scorso ottobre. Anche Zadig ha partecipato come partner per la sua esperienza nell’ambito della comunicazione, formazione e informazione in tema di sorveglianza delle reazioni avverse.
Obiettivo dell’evento era la condivisione delle esperienze dei diversi Paesi europei per sviluppare e migliorare sistemi di sorveglianza delle reazioni avverse associate all’uso di integratori alimentari, spesso utilizzati come automedicazione, benché contengano talvolta sostanze farmacologicamente attive.
In un’ottica di salute pubblica è emerso un urgente bisogno di implementare sistemi di vigilanza dedicati, coordinati e centralizzati in tutta Europa, al fine di espandere la rete di condivisione delle informazioni e identificare rapidamente problemi di sicurezza. Ma è stata sottolineata anche la necessità di promuovere la consapevolezza sia tra gli operatori sanitari sia tra i consumatori sui potenziali rischi associati agli integratori alimentari.
Questo lavoro è solo il primo passo di uno sforzo concertato, volto a promuovere finalmente un uso sicuro di questi prodotti in Europa.