1-7 ottobre: settimana mondiale dell’allattamento, l’OMS sottolinea anche il ruolo fondamentale dei padri.

L’allattamento al seno è una risorsa cruciale per la salute. La percentuale di bambini e bambine esclusivamente allattati è aumentata del 10% negli ultimi 12 anni, avvicinandoci all’obiettivo OMS di portare l’allattamento esclusivo ad almeno il 50% entro il 2025. Il progetto 4e-parent sostiene l’importanza del ruolo di sostegno dei padri in questa tappa della crescita.

1 Ott. 2024

di Natalia Milazzo
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Salute
Progetti europei
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Immagine: World Health Organization – World Breastfeeding Week 2024

 

Dal 1° al 7 ottobre si celebra la Settimana mondiale dell’allattamento, sostenuta da OMS, Unicef e molte organizzazioni e associazioni, dedicata in particolare quest’anno al tema Closing the gap. Breastfeeding Support for All.

Obiettivo della Settimana mondiale dell’allattamento è dare il giusto riconoscimento alle mamme che allattano e assicurare loro tutto il sostegno di cui hanno bisogno.

Secondo i dati OMS – Unicef, negli ultimi 12 anni, il numero di bambini di età inferiore ai sei mesi esclusivamente allattati al seno è aumentato di oltre il 10%. Questo significa che il 48% dei neonati in tutto il mondo ne beneficia, con centinaia di migliaia di vite salvate grazie all’allattamento al seno. L’obiettivo dell’OMS è di portare l’allattamento esclusivo ad almeno il 50% entro il 2025.

La Società italiana di neonatologia ha ribadito l’importanza di seguire l’indicazione dell’OMS di mantenere l’allattamento al seno esclusivo almeno fino ai primi sei mesi di vita.

Il sostegno all’allattamento al seno, ricorda l’OMS, si presenta in molte forme: dalla possibilità di allattare al seno nei locali pubblici che si frequentano, ovunque e in qualsiasi momento, in modo da rendere l’allattamento al seno normale e accettato dappertutto; all’avere la possibilità di ricevere consigli e indicazioni utili forniti da un operatore sanitario; alle tutele per la maternità sul posto di lavoro stabilite dai governi. Tutti questi strumenti contribuiscono a proteggere la salute e i diritti delle donne e dei bambini e bambine.
Come sottolinea l’OMS, le donne in tutto il mondo hanno diritto a ricevere consigli sull’allattamento al seno da parte di operatori sanitari qualificati e rispettosi, oltre a leggi e politiche come il congedo di maternità e disposizioni come il tempo parziale retribuito quando si torna al lavoro. Le donne non devono essere costrette a scegliere tra il lavoro e la famiglia, grazie a misure di sostegno concrete e davvero efficaci.
Possiamo tutti contribuire a far sì che le donne si sentano in grado di allattare sempre e ovunque, afferma l’OMS, e lavorare per migliorare la posizione e la condizione delle donne a casa, al lavoro e nella vita pubblica.

Oltre al tema del sostegno alle donne che lavorano (Momma, we hear you) e alla presenza di un operatore sanitario qualificato che sia in grado di supportarle e incoraggiarle (Mom, you’re amazing), l’OMS sottolinea quest’anno anche l’importanza della condivisione dell’allattamento con il padre (We’re in this together), ricordando che – come dimostrano gli studi – allattare è più facile quando il partner condivide il compito, supportando la madre e alleggerendola da altri carichi.
Un argomento centrale, quello del sostegno del partner all’allattamento, del progetto 4e-parent, di cui Zadig è parte, realizzato grazie al sostegno dell’Unione europea, che si propone di promuovere una mascolinità accudente attraverso il coinvolgimento concreto dei papà fin dalla gravidanza.

Per quanto riguarda in particolare l’allattamento, il progetto 4e-parent ha realizzato una scheda che fa parte della serie “I primi 1.000 giorni”, in cui Cristina Valsecchi ha intervistato Angela Giusti, ricercatrice dell’Istituto Superiore di Sanità e responsabile del coordinamento scientifico del Progetto 4e-parent.

Come spiega l’esperta, non è corretto considerare il latte materno un semplice alimento. In realtà, oltre ad essere il nutrimento  ideale nella prima infanzia, è un sistema biologico complesso. Il latte materno trasmette infatti al lattante composti bioattivi funzionali allo sviluppo del cervello infantile, anticorpi prodotti dall’organismo materno in modo mirato, macrofagi, cellule staminali, prebiotici che nutrono la flora batterica utile (microbiota intestinale), ostacolando la proliferazione dei batteri potenzialmente patogeni. È un tessuto vivo, che cambia composizione in funzione della crescita, delle necessità alimentari e di salute del piccolo o della piccola a cui è destinato.

Angela Giusti spiega anche come il partner può aiutare la mamma che allatta: occupandosi della casa, assumendo anche la parte del lavoro normalmente gestita dalla partner, curando le relazioni all’esterno del nucleo familiare, informandosi per aiutare la madre a trovare risposta ad eventuali dubbi e incoraggiandola.

Sul sito del progetto 4e-parent si può anche guardare un video sul ruolo del padre durante l’allattamento.